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LABORATORIO MINISTERIALE

LABORATORIO MINISTERIALE

A fine 2010, ho avuto a cuore di farmi carico di una iniziativa di formazione discepolare e ministeriale nel seno delle chiese di appartenenza. Essendo, grazie a Dio, parte di un ministero che non lascia nulla alla casualità, ma con impegno e dedizione si sforza di sopperire ai bisogni del popolo, senza trascurare il corpo ministeriale, ho avvertita la necessità di formare un team di giovani servitori per il domani (che non ci appartiene!). L’amore per il popolo che il Signore ci ha affidato e la responsabilità alla chiamata ci impongono, sulla scorta degli esempi di Pietro (con Marco) e Paolo (con Timoteo e Tito), di preparare giovani servitori per un ministero che onori il Maestro Gesù.

 

Ogni pastore (e/o responsabile) locale, che ha in cuore la crescita e il proseguimento dell’Opera affidatagli, avrà sicuramente trovato modo e tempo di coinvolgere nelle attività ministeriali cultuali ed extraecclesiali giovani aspiranti servitori. Il coinvolgimento e l’affidamento di responsabilità purtroppo non è sempre preceduto da una debita formazione al ruolo. Mi spiego meglio, ponendo alcune domande: Quanti dei giovani a cui è affidata la conduzione del culto o addirittura la predicazione sono stati formati a tale compito? Sono state loro impartite le giuste indicazioni sulla responsabilità e su quanto sono chiamati a svolgere? Eventualmente, cosa è stato loro insegnato? Si è richiesta una prova prima dell’affido?

 

Senza demolire quanto finora fatto, e volendo esclusivamente meglio equipaggiare i giovani, che di certo potranno divenire stimolo di continua formazione e preparazione anche per i più anziani, ho preparato un corso semestrale, con appuntamento settimanale di almeno due ore di lezione, rivolto ai credenti che collaborano al culto (musicisti, conduttori, predicatori), ad attività ad esso connesse (es. la Scuola Domenicale) ed aperto a quanti hanno in cuore di servire il Signore in tale direzione e che fine ad oggi non ne hanno ancora avuto possibilità (meglio per loro, potranno formarsi prima!).Il corso nasce appunto come laboratorio, inteso come la bottega dell’artigiano, dove colui che ha maggior esperienza cerca di trasferirla agli altri, facendo assieme lo stesso lavoro, raccogliendo dei consigli e cercando di migliorare il lavoro fatto anche commettendo degli errori.

 

È tempo di smettere di adoperarsi per il Signore con l’arte dell’arrangiarsi. Questo può andar bene qualche volta, può essere un’eccezione, un’emergenza ma non possiamo arrangiarci se stiamo servendo il Signore. Oramai l’arte dell’arrangiarsi non va più bene: quelli che serviamo devono essere serviti nel miglior modo possibile. Questo richiede il nostro migliore servizio, le nostre migliori capacità, il meglio di noi stessi. Un’appropriata formazione eviterà che dai pulpiti si espongono punti di vista e opinioni personali: occorre esporre solo ed esclusivamente la parola di Dio.

 

Il SIGNORE infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l’intelligenza. Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano nell’integrità, allo scopo di proteggere i sentieri della giustizia e di custodire la via dei suoi fedeli. Allora comprenderai la giustizia, l’equità, la rettitudine, tutte le vie del bene. Perché la saggezza ti entrerà nel cuore, la scienza sarà la delizia dell’anima tua, la riflessione veglierà su di te, l’intelligenza ti proteggerà; essa ti scamperà così dalla via malvagia, dalla gente che parla di cose perverse, da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nelle vie delle tenebre, che godono a fare il male e si compiacciono delle perversità del malvagio, i cui sentieri sono contorti e percorrono vie tortuose. (Proverbi 2:6-15)

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